Siamo tutti Uno …la fisica quantistica lo conferma! by Paolo Marrone

14 Mar, 2014

Chi è solito leggere pubblicazioni esoteriche o di crescita spirituale avrà sicuramente letto più di una volta il concetto secondo il quale apparteniamo tutti all’Uno. Ma vi siete chiesti cosa vuol dire esattamente? Se ci guardiamo attorno, vediamo una moltitudine di persone, animali, cose che percepiamo distaccati e al di fuori di noi. Come si concilia allora questo strano concetto di unità con la realtà che viviamo tutti i giorni? Il problema è che ci affidiamo ai nostri sensi, e crediamo che tutto il mondo esistente sia limitato solo a quello che possiamo percepire. Siamo tutti convinti per esempio che qualsiasi oggetto sia costituito di materia, e che la materia abbia un qualche tipo di consistenza.

imagQuello che intendiamo con il termine ‘consistenza’ è che possiamo toccare questi oggetti, vederne la forma, muoverli nello spazio, ecc. Insomma siamo convinti, per esempio, che un sasso sia fatto di qualcosa di solido e, in condizioni stabili di temperatura e pressione, sia immutabile nel tempo e separato fisicamente da qualsiasi altro oggetto. Sembra, ma non è per nulla così. C’è una bella differenza tra quello che i nostri sensi percepiscono rispetto alla vera natura delle cose. Esistono, di fatto, almeno due livelli di realtà, uno concernente il mondo macroscopico, costituito dagli oggetti che ci circondano e che percepiamo con i nostri sensi, e un livello microscopico, quello per intenderci delle particelle nucleari e subnucleari, irraggiungibile dai nostri sensi, e nel quale la fisica classica che conosciamo non vale più.Forse dire che a livello microscopico la fisica che conosciamo non vale più non è del tutto corretto, perché è naturale pensare che la fisica sia una sola, e che le leggi che governano il mondo valgano a qualsiasi livello le consideriamo, ma possiamo sicuramente affermare che la realtà percepita nella vita di tutti i giorni è, di fatto, solo una grossolana approssimazione delle vere leggi della natura.

Per millenni abbiamo ignorato la vera realtà delle cose, illudendoci che quello che percepivano i nostri sensi era tutto quello che esisteva, e che le leggi che studiavamo a livello macroscopico potessero essere applicate in egual misura a qualunque scala le si andasse a considerare.

Non potevamo nemmeno immaginare quali sorprese ci attendevano. Al livello delle particelle subnucleari accadono infatti cose inimmaginabili, cose che persino Alice nel Paese delle Meraviglie avrebbe fatto fatica a credere. Bene, iniziamo l’avventura allora, e vediamo cosa ci dice la scienza riguardo la nostra vera natura. Quello che è meglio che sappiate subito è che a livello microscopico vengono del tutto a mancare i concetti di tempo e di spazio. Succedono infatti cose molto strane a quelle latitudini. Per esempio una particella, quando non è osservata, si comporta come un’onda, occupando di fatto tutto lo spazio esistente. Tutto lo spazio esistente? Ebbene si, la particella è potenzialmente dappertutto, e quindi occupa tutto l’Universo. Solo nel momento in cui viene osservata, allora l’onda collassa e si trasforma in una particella puntiforme che occupa uno spazio ben preciso. Si va bene, direte voi, ma che c’entra questo con il fatto che siamo tutti Uno? Beh, se un’onda che descrive una particella può occupare potenzialmente l’intero Universo, allora forse ci potrebbe assalire il dubbio, legittimo, che non esiste una reale separazione tra le cose.

Vero, ma questo ancora non ci convince del tutto, e allora continuiamo a esplorare questo mondo un po’ bizzarro. Circa un secolo fa gli scienziati scoprirono, attraverso degli esperimenti, un effetto davvero molto strano, chiamato Entanglement Quantistico, che poteva essere osservato tutte le volte che due particelle, dopo aver interagito, erano allontanate una dall’altra. Gli studiosi provarono infatti a invertire lo spin di una delle due particelle – potete pensare allo spin come alla rotazione della particella sul proprio asse – e si accorsero con immenso stupore che anche lo spin dell’altra particella cambiava verso immediatamente, indipendentemente da quanto la particella si fosse allontanata. Di fatto, anche se l’altra particella era a milioni di chilometri di distanza, la sua rotazione rifletteva immediatamente tutti i cambiamenti applicati alla prima particella. Ma come fa la particella lontana a conoscere quello che succede alla sua gemella che è rimasta nel laboratorio? E soprattutto, come fa l’informazione ad attraversare in un tempo nullo quell’enorme distanza?

Ebbene, la risposta è una sola. La coppia di particelle, che noi vediamo apparentemente come separate, sono di fatto una sola particella. Siamo arrivati allora alla conclusione che cercavamo. Tutti gli oggetti esistenti nell’Universo, compreso il nostro corpo, sono composti da particelle, e nel momento iniziale della creazione dell’Universo erano tutte compresse in un unico punto. Quando ci fu il Big Bang, quel punto iniziale esplose, e tutta l’energia in esso contenuta iniziò ad espandersi creando così l’Universo attuale.

Cosa vuol dire questo?

Vuol dire che, esattamente come le due particelle dell’esperimento, qualsiasi particella di qualsiasi atomo del nostro corpo è collegato, anzi è tutt’Uno, con tutte le altre particelle che compongono l’Universo, indipendentemente da quanto possano essere distanti le une dalle altre. Prima di considerare gli altri come semplici sconosciuti allora, o addirittura come potenziali nemici, ricordiamoci di questa importante verità. Siamo tutti Uno, e i grandi Maestri del passato lo
hanno sempre saputo. Ora la scienza ce lo ha anche dimostrato.

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P.Marrone

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