Gioco irresponsabile di Salvatore Toti Licata

03 Apr, 2015

Il mercato del gioco d’azzardo è in grande espansione.

Le newslot machine, anche online, hanno modificato l’approccio al gioco, passando dall’attività di élite (o per annoiati) al Casinò, al prêt-à-porter dell’azzardo con il bar sotto casa.

Siamo passati da una modalità di ricerca volontaria di un certo stile di gioco a rischio, a un gioco popolare, solo perché fattibile, senza dover viaggiare e conoscere i casinò. Come dire… dal brivido del giocatore elegante e dannato di tanta filmografia all’uomo della porta accanto che frequenta il bar sotto casa o le sale slot con la stessa facilità con cui si va al supermercato. E difatti così il “luogo da gioco” viene concepito: popolare, immediato e di facile utilizzo, con tante opportunità per rischiare, dalle scommesse alle newslot. Le vincite sono immediate. La possibilità di perdere grosse somme di denaro in pochissimo tempo pure.

Oltre alla modalità di gioco, a cambiare è la tipologia del giocatore. L’azzardo si è diffuso in maniera orizzontale abbracciando nuove fasce di fruitori: dai giovanissimi, nonostante il divieto a 18 anni, agli anziani, dalle casalinghe ai padri di famiglia. Nessuno può proibire, né vietare l’accesso a chi vuole giocare alle newslot. L’effetto di questa diffusione sregolata di apparecchi, contemporanea alla nascita di una fitta rete di veri e propri mini-casinò in franchising, ha intaccato profondamente il tessuto socio-culturale italiano indebolendo, giorno per giorno, patrimonio e rapporti umani.

Che costi sociali ha la legalizzazione generalizzata del gioco d’azzardo? Come e dove l’esigenza dello Stato di fare cassa si tramuta in un boomerang che colpisce in modo discutibile qualunque cittadino? Che futuro può avere una Nazione di giocatori incalliti?

Le conseguenze della diffusione delle newslot, solo nell’ultimo anno, ha prodotto il ricovero in strutture di recupero di migliaia di persone. Tutti rientrano sotto una semplice sigla: GAP, sindrome da gioco d’azzardo patologico. Conosco imprenditori che trascorrono le pause di lavoro, in modo sistematico, a giocare a poker on line.

Ma anche famiglie distrutte a causa del vizio, scoperto quando era troppo tardi, che ha provocato la dilapidazione di patrimoni familiari, indebitamento e grande dolore affettivo. Senza considerare le conseguenze… divorzi, gestione e problematiche di comportamento che ricadono sui figli perché il fenomeno non coinvolge soltanto i giocatori, ma tutte le relazioni sociali ad essi collegate: mogli, mariti, figli, parenti e amici.

Un vero incubo, un quadro desolante che produce povertà e intacca profondamente le abitudini sociali. Le responsabilità e gli interessi sono molti. Dallo Stato che per incrementare le entrate ha legalizzato le newslot e ne ha favorito la diffusione, ai proprietari dei bar e dei locali dedicati, che spesso fingono di non sapere e spesso non si rendono conto (spero!) che spingono i clienti verso il fallimento.

Questo sistema sta distruggendo molte vite e sembra impossibile riuscire a fermarlo.

l Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) è classificato nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali tra i Disturbi del Controllo degli Impulsi, ma i criteri diagnostici ed i meccanismi neurobiologici sono molto simili a quelli delle dipendenze da sostanze psicotrope e per ciò è stato classificato tra le “behavioural addictions” nel DSM-V. Nonostante la prevalenza e le conseguenze devastanti di questo disturbo, si conosce ben poco sull’efficacia dei vari trattamenti.

Da alcuni studi condotti in Europa emerge che solamente il 10% dei soggetti con GAP richiede un trattamento e il 30-50% abbandona precocemente la terapia.

La scarsità di studi controllati sull’efficacia delle terapie fa sì che non ci siano delle linee guida condivise con conseguente eterogeneità degli approcci proposti nei diversi gruppi di supporto, sostegno o terapia.

Gli interventi dei gruppi di Auto Mutuo Aiuto (Gamblers Anonymous) sono elencati tra i trattamenti più popolari negli USA e la metodologia è riconosciuta efficace, anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel migliorare la qualità della vita individuale e relazionale.

Gruppi di aiuto e sostegno che organizzo per dare delle risposte a questo dilagante problema, per sensibilizzare e modificare i comportamenti dei giocatori e per sostenere e coinvolgere adeguatamente nel progetto i familiari, sono alcune delle strade da percorrere.

Due modalità di gruppo finalizzate a sostenere le famiglie nella scelta di rimanere vicine al giocatore o ad accompagnarle verso una separazione consapevole.

Il percorso riabilitativo, prevede dei momenti di confronto guidato, tra familiari e figure affettivamente significative e il giocatore o la giocatrice d’azzardo.

Il gioco è un bisogno primario dell’uomo. George Bernard Shaw affermava che l’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare.

Dobbiamo aiutare le persone a non smettere mai di giocare in modo sano, consapevole e utile per essere adulti significativi per se stessi, per i giovani e per gli affetti che li circondano.

Salvatore (Toti) Licata
“Sono il Sarto delle Relazioni”

Per informazioni:

info@totilicata.it
www.totilicata.it

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